Homoquaerens

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Avui més que mai estem cridats a viure del cultiu de les nostres capacitats creatives innates, enlloc de fer-ho de l'explotació de persones i de la terra considerats com recursos. La com-plexitat del món actual és tan gran i canviant que les elits econòmiques i polítiques ja han mostrat que no la saben gestionar ni governar. Per a la supervivència i felicitat de la hu-manitat, cal doncs que la majoria de la gent cultivi la seva creativitat. No podem esperar que ningú ens ho doni fet.

Presentazione di Josep Maria Basart

Non risulta facile –e forse non è possibile– parlare del mondo in generale. Nonostante alcune forme di globalizzazione si siano estese con rapidità, il mondo, ci piaccia o no, continua a essere diverso.

Tuttavia, sembra abbastanza condivisa la sensazione che viviamo in un’epoca molto incerta e instabile. Siamo disorientati nel vivere quotidiano e non percepiamo con chiarezza quale futuro ci aspetti. La politica, l’economia, la filosofia, il diritto, hanno abbandonato i loro schemi tradizionali e si sono posti in un luogo inospitale dove spesso manca la coerenza, quando non la razionalità. Non siamo in condizioni di metterci d’accordo su che cosa dovremmo abbandonare, promuovere o preservare. Nello stesso tempo ci rendiamo conto che è in pericolo la continuità della vita umana così come è oggi. La natura ci ha dato segnali evidenti di fino a che punto abbiamo alterato gli equilibri degli ecosistemi.

Possiamo dire, dunque, che ci troviamo immersi in una crisi sociale, ecologica ed economica di portata globale. A partire da ora che cosa ci potrà orientare? Dove si trovano, se ancora esistono, le autorità sulle quali posiamo confidare? Quali devono essere i nuovi obiettivi a corto o medio termine, e come potremo raggiungerli? Saremo capaci di stabilire dei paradigmi, dei principi o criteri di attuazione che siano, nello stesso tempo, umanizzatori, efficaci e accettabili da tutti?

CHE COSA imparerai

  1. Sentire la libertà creativa della realtà.
  2. Riconoscere le capacità creative, CC.
  3. Coltivare le CC, fonte di efficacia e felicità.
  4. Identificare alleati e avversari delle CC.
  5. Riconoscere l’avversario principale: la società di sfruttamento.
  6. Come ridistribuire il potere in tutto il tessuto sociale.
  7. Dare priorità all’intelligenza in luogo della conoscenza.
  8. Equilibrio tra l’intelligenza funzionale, la valutativa e la liberatrice.
  9. Andare verso la creatività, nuovo modo di vita.
  10. La mutazione culturale dall’Homo sapiens all’Homo quaerens: la grande sfida e la nuova speranza dell’umanità.

L’AUTORE

Quando avevo otto anni, stimolato dalla lettura di una piccola biografia di Edison, tentavo di inventare, mentre andavo a scuola sotto la pioggia, qualche cosa per non bagnarmi, finché mi resi conto che era già stata inventata:

era ombrello che portavo, semplice ed efficace

Non inventai nulla, ma iniziai a esperimentare il gusto di vedere come creazioni le cose che usavo, come risposte a domande previe che volevo indovinare. Così entrai nel mondo magico delle creazioni umane, che mi affascinò e soggiogò, forse in eccesso. Avendo ottenuto il Dottorato in fisica atomica e molecolare, la mia carriera professionale si stabilizzò come ricercatore in Intelligenza Artificiale durante più di trena anni. Mi mancava, però, un dialogo tra la ricerca scientifica e gli altri ambiti di ricerca più vicini alle materie umanistiche, per entrare così a fondo nelle questioni proprie della sapienza e felicità umana. Cercavo di mettere in relazione un’intuizione centrale della mia vita fin dalla giovinezza, la libertà creativa della realtà, con le necessità della società attuale, fino a vedere chiaramente questa libertà creativa come il vero fondamento della vita umana, che la storia è andata facendo affiorare come una necessità, non solo per la felicità sociale, ma per la stessa sopravvivenza.